IMPRESE SOCIALI IN CRESCITA: IL 30% NON È COOPERATIVA SOCIALE

Imprese sociali in crescita (4,9%), con amministratori più giovani e forme giuridiche diverse dalla cooperazione sociale.
È quanto emerge dal terzo Rapporto sullo stato e sull’evoluzione del diritto del Terzo settore in Italia presentato a Roma da Terzjus, Osservatorio sul Terzo Settore, presieduto da Luigi Bobba, padre della riforma sul Terzo Settore.

Le imprese sociali pre-riforma erano per più del 97% cooperative sociali, ora il 27% delle “nuove” imprese sociali ha assunto forme societarie diverse, quali società di persone, di capitali, cooperative non sociali, fondazioni o associazioni. Se prima della riforma, le cooperative sociali erano di fatto l’unica configurazione societaria delle imprese sociali, ora non è più così: nel 2022 le imprese sociali che non sono cooperative sociali sono quasi il 30%.

Al fine di traghettare la Riforma da una fase di regolazione ad una vera promozione dei nuovi strumenti, tra cui l’innalzamento degli incentivi fiscali per le donazioni e il superamento del regime fiscale della onlus, occorre portare a termine l’iter con la Commissione europea per l’ottenimento dell’autorizzazione comunitaria.

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